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Concorsi » Abitare a Milano / 2 - 2005

 "Abitare a Milano/2: nuovi spazi urbani per gli insediamenti di edilizia sociale" (via del Ricordo)
Una proposta di osmosi urbana  

Progettisti:
Marco Cante, Gianpiero Lamonica, Nicola Maturo,
Assunta Pannone, Antonio Pelella ,Diana Verde, Francesca Verde.

Milano - Italia
2005


 

La parzialità ed il relativo isolamento dei differenti ambiti in gioco, esistenti o previsti, ci hanno condotto a considerare l’intervento come la convergenza di operazioni di rimarginatura dei bordi, parziale sovrapposizione degli spazi aperti e connessione trasversale profonda negli interstizi utilizzabili nelle condizioni date.
 
 
La definizione di un vuoto nella cortina su Via del Ricordo, già previsto dalla localizzazione del parcheggio interrato, fa concentrare la consistenza abitativa verso il lato est del lotto che prende corpo in un manufatto ad H sfasato nell’impianto tramite uno slittamento.
 
 
Lo sfasamento rende disponibile un varco dove uno stabilizzatore connettivo – trapasso planimetrico ed altimetrico ortogonale alla Via del Ricordo – riequilibra lo sbilanciamento figurativo delle masse e si disloca dall’area sovrapponendosi come un grappa di fissaggio fra il futuro parco ed i nuovi ambiti di fruizione collettiva.
 
 
Recinto sospeso, raggiungibile dalla quota terra tramite rampe e scale, questo elemento aereo mette in relazione il parco – e gli spazi aperti della piazza di pietra del parcheggio e della corte attinente le case – con l’area funzionale destinata ai servizi alla residenza e al quartiere, servizi leggermente sopradimensionati nella nostra proposta. Il collegamento non è da considerarsi quindi come semplice scavalco ma come elemento che garantisce la continuità dei percorsi fra i differenti spazi. Elemento ad alta concentrazione semantica e distributiva esso per quanto autonomo figurativamente è così parte del sistema generale dei percorsi innervati dal corpo traverso dell’edificio principale che ospita servizi di classe due.
 
 
 
La corte di pertinenza alle residenze è diaframmata nei confronti della piastra di copertura del parcheggio tramite un sinuoso schermo mentre la stessa, in prossimità dell’attacco con i confini, si ritrae con un fossato di rispetto ottenuto dalla piegatura del suolo che rivela parzialmente la presenza delle rimesse pertinenziali. A questo fossato si contrappone, emisimmetricamente, l’oblunga manica della bassa pensilina di bordo che delimita, proteggendolo e rimarcandolo, l’ambito della piazza di pietra.
 
 
 
La leggera invasione e sconfinamento degli ambiti vuole innescare quelle relazioni di scambio fruitivo, funzionale, e figurativo completamente assenti in questa parte della città dove spesso ciò che è fisicamente vicino non instaura relazioni urbane qualitative e di prossimità.

 
 
La pronunciata permeabilità che il progetto vuole suggerire si evidenzia nella figura della sospensione, lo stacco da terra che in modi differenti la manica di bordo del parcheggio, il recinto di scavalco, l’edificio residenziale con il corpo traverso, cercano di declinare. Il suolo così liberato vuole permettere quelle interconnessioni fra la Via Meucci e il parco passando per la nuova sistemazione del parterre antistante l’oratorio, sistemazione destinata al gioco e allo svago.