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Concorsi » Waterfront Casal Velino - 2006/2007

Riqualificazione Waterfront Casal Velino Marina _ flussi alternati


Coprogettisti:
Corrado D'elia,Vincenzo Fiorillo, Francesco Rossini,Giovani Travaglione

Collaboratori:
Giovanna Santoro

Consulenti:
Geologo_Sergio Bravi, Biologo_Antonio Feola,  Agronomo _ Claudia Loffredo

Risultato:
ammesso alla seconda fase

 

Salerno - Italia 
2006/2007



 



Con l’arrivo delle stagione balneare flussi di vacanzieri si spostano dalle città e dall’entroterra per raggiungere le località di mare.
Per Casal Velino Marina ai 4500 abitanti stanziali si aggiungono, nel periodo estivo, 20.000 presenze con una oscillazione di 5.000 pendolari giornalieri. 

Una tale discontinuità di presenze ci pone dinnanzi ad una prima scelta: è corretto dare rilevanza assoluta ad un periodo particolare come l’estate oppure il progetto deve tener presente dell’intero arco dell’anno? Ancora: la marina di Casal Velino può diventare un centro di riferimento di un più ampio comprensorio e svolgere un ruolo polarizzante anche nel periodo non prettamente estivo? Ovvero: è possibile pensare alla Marina come un punto di riferimento per le sue attività e servizi? 

 
 
 
 


 

Il crescente interesse per il Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano fanno del Cilento una sempre più ambita meta di turismo nazionale e regionale. Anche lontani dalle vacanze di massa moltissime sono le famiglie che durante i fine settimana, sia perché possessori di seconde case che turisti colti, raggiungono Casal Velino Marina e gli altri centri limitrofi. La condizione orografica della marina, se per un verso ha determinato una crescita caotica e speculativa, per un altro ha generato un lungomare esteso e di particolare bellezza. Anche lontani dal periodo estivo la passeggiata è frequentata da famiglie e gruppi di giovani che amano incontrarsi nei bistrot che, indifferenti ai flussi stagionali, garantiscono un servizio per tutto l’anno.
 


 

L’obbiettivo del concorso, individuare soluzioni volte al recupero del litorale, è l’occasione per una pianificazione di ricucitura: un ampio arco abbraccia l’intera area dalla Piazza Grandi Eventi alla foce dell’Alento. L’”urgenza” litorale diviene il pretesto per un programma di valorizzazione dell’area attraverso le specificità naturalistiche ed ambientali, un rapporto osmotico tra l’interno, il fiume e la linea di costa. Un programma che tenga conto non solo del periodo estivo e che inneschi un rapporto più profondo con il Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano.
Una triangolazione tra la Piazza Grandi Eventi, la chiesa/via dei bambini ed il nuovo polo del settore servizi.
Una ricerca delle tracce e dei segni per individuare le valenze dei luoghi, un ripercorrere il paesaggio ad altezza uomo per poi introdurre pochi elementi a rafforzare e/o trasformare i significati.
Lo “spazio per il passeggio” del fronte mare è un percorso dedicato ai passi perduti, un segno unico che risolve il rapporto tra edilizia>strada>spiaggia>orizzonte, sia in senso trasversale che longitudinale; un segno che ricomponga la frammentata e discontinua cortina edilizia; un elemento domestico, mediterraneo, uno spazio percorribile lungo la spiaggia.
Un pergolato accompagna la passeggiata del lungomare, un riparo da percorrere lentamente nelle calde giornate estive, un luogo in cui è possibile sedersi ad osservare l’orizzonte o più semplicemente, leggere il giornale.

 

 


 

 


All’imbrunire il rapporto si inverte, si passa dalla marcata linea d’ombra alla fascia luminosa della duna, uno scambio di ruoli, positivo/negativo.

Lungo la passeggiata il pergolato perde di matericità; in un punto del percorso la struttura in acciaio si interrompe lasciando libera la duna di proseguire, ora flettendo verso Velia, poi arretrando sul belvedere. Al termine del lungomare, quasi a chiusura, il pergolato, cingendo l’invaso della piazzetta ludica, libera la duna in più elementi scultorei che lentamente sprofondano nella sabbia.

Il ritmo cadenzato del pergolato unitamente alla modellazione della duna caratterizzano in modo univoco il percorso rendendolo riconoscibile dal mare e dalla collina; un toponimo: la Marina del Pergolato.

Fa da contrappunto il fronte sud del nucleo storico, quello sul porto, il brano architettonico più interessante dell’intera area. Un fronte compatto in cui l’alternarsi tra pieni e vuoti rimanda ad una stratificazione nel tempo; la presenza della chiesa di San Biagio evoca la rispettosa e temuta presenza del mare.

E’ qui che si prevede “l’agorà” sul porto con a ridosso le costruzioni e la chiesa: questa è la nuova piazza della marina di Casal Velino, dove convergono laicità, religione, paesaggio, cultura e mare; il luogo in cui riconoscersi.

“L’agorà” è parte dell’ampia area del porto, di piazza Marconi e della piazza Grandi Eventi.

La collina retrostante riaffiora sul porto sotto forma di piani inclinati, una cortina di alberature contro il doppio azzurro dell’orizzonte definisce il limite tra terra emersa e mondo sommerso.

Entrando in paese da Piazza Marconi percepiamo uno spazio continuo; la piazza inclinata verso il mare, in prossimità del Porto, si inverte: un ampio scivolo sale verso l’orizzonte in una passeggiata che, come un largo abbraccio, perimetra la piazza Grandi Eventi. Un “progetto di suolo” per preservare la piazza dall’essere dispersiva e priva di identità, un elemento passeggiata per godere del paesaggio ed, all’occorrenza, un ampio spalto per i grandi eventi.

Sempre da Piazza Marconi un frame: dalla struttura pergolato si protende un elemento che inquadra l’orizzonte, la porta di accesso al mare.

Dal porto, in prossimità della torre, attraversata porta Pioppi, un percorso tra i ciottoli e la poseidonia spiaggiata ci guida per una conquista più lenta del paesaggio; molto oltre, la costa, orograficamente più articolata, è trattata per punteggiature: percorsi tra i carrubi e piccole piattaforme in legno a conforto dei più temerari.

Dalla Piazza Grandi Eventi si snoda un percorso naturalistico che, spingendosi verso l’interno, ci conduce, per tappe successive, alla foce dell’Alento. Un percorso sub ellittico, in parte sul canale Tufolo, che ora lambisce ora attraversa lo spazio bimbi della scuola materna, il miniparco a ridosso della chiesa, l’area della cappella di San Matteo, il cinema/teatro all’aperto, l’oasi ecologica, l’innesto con il parcheggio fino a raggiungere la riserva integrata tra il mare e la foce.